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Chi sono

Mi chiamo Ludovico Graziano, sono nato a Milano il 19 novembre 2000.
Sono un giovane artista, scultore e designer emergente.
Il mio rapporto con il mondo è cambiato crescendo, ma la linea di fondo è sempre rimasta la stessa. Da piccolo volevo fare l'inventore: il mio mito era Leonardo da Vinci, un uomo che aveva padroneggiato sia l’aspetto tecnico che quello artistico del mondo, e desideravo seguirne le orme. Vedevo nella figura dell’inventore un modo per aiutare gli altri e una libertà assoluta nel creare cose sempre nuove.
Infatti, da bambino volevo studiare ingegneria, ma per fortuna, al Liceo Artistico Umberto Boccioni, ho conosciuto il design, e lì ho trovato un modo di esprimermi più efficace.
È stato naturale, quindi, proseguire con gli studi in design del prodotto al Politecnico di Milano: un’esperienza che mi ha dato grandi competenze tecniche e un solido approccio al progetto, ma che in qualche modo mi ha allontanato dal mondo dell’arte e della creatività.
Per questo, dopo la laurea, ho attraversato un momento di crisi durante il quale, grazie a un caro amico e collega, Marco Indiviglia, mi sono riavvicinato al mondo della scultura, iniziando a prendere lezioni dal maestro Martin Gherull.
Questo non significa, però, che il mio percorso nel mondo del design sia terminato.
Infatti, ho poi assistito la mia amica designer e architetta Nina Songhori nella realizzazione del progetto Hybrid Realities per il Fuorisalone di Milano del 2024. Abbiamo poi collaborato ad altri progetti e mostre, come ad esempio The Rejected di Kristian Sverdrup.
Il 2025 ha segnato un momento di svolta nella mia carriera, con l’apertura del mio studio-laboratorio a Milano, in via Luigi Ornato 18.

Che cosa faccio

La mia arte si articola in tre dimensioni strettamente connesse tra loro – l’emozione, la riflessione e l’istinto – che dialogano continuamente e si intrecciano in ogni creazione in proporzioni sempre diverse, rendendo ogni pezzo unico per motivi profondi e irripetibili:

Evocare emozioni attraverso l’interazione fisica e visiva
La mia ricerca artistica è un’esplorazione della bellezza e della meraviglia, un tentativo di coinvolgere lo spettatore a livello emotivo, psicologico e fisico. Ogni opera è pensata per creare un’esperienza che vada oltre l’osservazione, invitando chi la vive a un dialogo sensoriale e intimo con la materia e il significato.

Autoanalisi e riflessione su temi esistenziali
Attraverso il mio lavoro, indago questioni profonde e decisive per il mio percorso personale: il senso della vita, le componenti essenziali dell’esistenza, le forze che muovono l’anima e la natura delle emozioni. Mi interessa capire come queste possano essere stimolate in modo positivo, creando un contatto autentico che, anche solo per un istante, possa trasformare chi osserva.
Esploro temi intimi, come l’affetto ne "L’abbraccio", e riflessioni collettive, come la spinta creativa e vitale espressa nella “Fiamma Primordiale”.

L’istinto e l’analisi dell’inconscio
Una parte fondamentale del mio processo creativo è guidata dal puro istinto: il piacere di creare senza una ragione apparente, lasciando emergere liberamente ciò che sento. Questa spontaneità porta inevitabilmente a una riflessione successiva più profonda su me stesso e sul motivo per cui ho avuto bisogno di dare vita all’opera in questione. In questa fase, mi lascio guidare dalla materia stessa, senza studi preparatori, ascoltando ciò che il materiale ha da dire e ciò che io stesso scopro nel processo.
Continuo a esplorare nuovi linguaggi espressivi, cercando un equilibrio tra design e scultura, con l’obiettivo di creare opere che uniscano intuizione e riflessione in una ricerca artistica in costante evoluzione.

Qual è la mia filosofia

Ludismo: Un termine nato un po' per scherzo, ma che assume un significato sempre più concreto.
 
Ludismo nasce da Ludo, da un luogo dove il creare avviene nella dimensione del gioco.
Fondamentale da notare come un bambino, nel momento del gioco, si immedesimi nella sua realtà;
quello che normalmente può essere visto come un giocare senza regole è in realtà un gioco molto serio:
il bambino non fa, è, ed è con tutto sé stesso.
Da qui nasce il principio fondamentale del Ludismo: creare come un bambino, seriamente, ma senza dimenticarsi di essere adulti; dove un bambino ha dei genitori che si assicurano che nel giocare non si faccia male, noi abbiamo la nostra coscienza e capacità di discernere il gioco dalla realtà che ci circonda. Spetta a noi trovare il giusto equilibrio.

L'obiettivo è creare nella dimensione del gioco: usare il gioco come atto di liberazione, di espressione dell'anima, senza aver paura di un giudizio esterno; cercare la propria felicità nel confronto con sé stessi, non nel confronto con il mondo. Bisogna seguire l'istinto, in quanto l'arte è di per sé un atto di preghiera con cui godere del mondo.
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